venerdì 17 settembre 2010

Replicanti e compilation

Scritto per Billy #25

Rio Claro, centro storico. Cielo plumbeo. Due del pomeriggio. O della mattina? Piove da giorni, forse settimane, e ormai non si riconosce il giorno dalla notte, in questa fottuta città. Sono seduto ad un take away cinese aspettando i miei wanton fritti, quando un uomo si siede al mio fianco. E' un vecchietto con un orecchino da checca nel lobo sinistro. E' Harrison Ford. E parla.  
Tu mi devi aiutare. 
Chi, io?  
Mi hanno detto che sei una persona sveglia e intelligente. 
Ahahah, dev'essere stata la mia ex, si diverte un sacco a prendere per il culo tutti.
Sono tornati, sono qui. 
Chi? 
I replicanti! Sono di nuovo tra noi. 
Ah sì? 
Sì. E' arrivato un bastione carico di orioni, e loro sono riusciti a fuggire passando per un pertugio della carlinga. Saranno in sette, o otto, o forse addirittura in quattro. La caccia è aperta, e tu mi devi aiutare. 
Ah sì, capisco. Senta, mentre chiamo col cellulare il centro diurno dal quale è scappato, le va di parlarmi un po' di questi reprimendi? 
I replicanti? Sono come noi, ma non sono come noi: sono androidi. Organismi artificiali. Incapaci di provare emozioni, o meglio incapaci di controllarle, non avendo l'esperienza di vita di un uomo. Capisci? 
Come no. Scusi se mangio, eh, mi si freddano i wanton, ma lei continui pure.
Sono delle macchine, in sostanza. Fredde e spietate. Fanno tutto ciò che gli si ordina di fare. Macchine senz'anima. Quelli scappati sono di proprietà delle major discografiche. 
Eh? Delle major? 
Il modello è chiamato “Amici di Maria”, un'evoluzione del precedente “Manzo da Festivalbar”. Sono pericolosissimi. Non sanno cosa sia il dolore, e ne provocano agli altri. Non sanno cosa sia la gioia, e tendono a distruggere tutte le cose belle. Mi hanno mandato a rintracciarli, in quanto iscritto all'albo dei cacciatori di taglie. Devo eliminarli. Con un bel proiettile in testa. Ne va della nostra vita. Ma da solo non posso, ho bisogno di una mente eccelsa per individuarli e smascherarli: la tua. 
No, guardi, glie lo ripeto, è la mia ex che dice così, dice a tutti che sono intelligente, ma lo fa con ironia, capisce, per prendermi in giro. Scherza, la zoccola. Poi guardi, è arrivata la sua ambulanza!

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