sabato 24 ottobre 2009

Linux night


Oggi è la festa del software libero. C'è ben poco da festeggiare, visto che nel nostro Paese solo l'1% dei proprietari di computer utilizza Ubuntu e affini. E infatti, come ogni anno, la festa si trasforma in un occasione per far conoscere ai più ignorantelli i sistemi operativi liberi.

Perchè è proprio un problema di scarsa conoscenza, questo. Mi spiego meglio.

Un padre di famiglia deve acquistare il pc per i bambini, perchè per la scuola devono scrivere documenti e visionare cd rom. Allo stesso tempo, una coppia appena sposata (o convivente) vuole acquistare un pc per masterizzare cd e navigare su internet. Sia la famiglia che la coppia si ritrovano da Mediaworld, o alla Comet, o in qualsiasi altro superstore, per acquistare un desktop economico, mettiamo 399 euro, e una fondamentale suite office da 99 euro. Ah, dimenticavo l'attivazione dell'antivirus, mettiamo 30 euro all'anno.

Del sistema operativo a loro non glie ne frega proprio niente, prendono il pc così com'è sullo scaffale. Xp, Vista, 7, chi se ne frega, non sanno manco la differenza.

Se fossero andati in un negozietto di quelli piccoli, e avessero chiesto la stessa identica macchina con un sistema operativo Linux e programmi open source, avrebbero speso 250 euro. Pubblicherebbero documenti .doc e navigherebbero addirittura più sicuri (senza fare i conti con l'antivirus), senza dover installare nulla.

Nel 2008, in un piccolo negozio di Ravenna, ho accquistato un pc Pentium dual core, 1 Gb di Ram, 160 Gb hard disk, scheda madre Asus, scheda video integrata, per un totale di 250 euro.

Si può fare. Ma pochi lo sanno.

Allora vi ricordo che stasera a Ravenna, allo Spartaco, c'è la Linux Night


ravenna24ore.it

martedì 13 ottobre 2009

Se all'estero gli "zingari" siamo noi

Ne parlavo proprio ieri col mio amico A., che era andato all'Oktoberfest in camper con altra gente. Il camper aveva una "fogna" che conteneva una decina di litri di liquami, e quindi doveva essere svuotata più volte al giorno (loro erano in sei). Ma siccome fermarsi in un'area di servizio attrezzata costa, i turisti generalmente preferiscono scaricare i liquami nei pressi di un parchetto o boschetto, sperando di non farsi beccare dalla polizia. Migliaia di persone che scaricano milioni di merde e pisciate in un parco pubblico. Per carità, meglio che l'amianto di cui è tappezzato il nostro paese...

Oggi leggo su "Repubblica" che gli abtanti di Barcellona hanno istituito un comitato "anti-turista", stufati dalle pisciate, dagli schiamazzi notturni, dagli atti vandalici dei visitatori poco disciplinati. Cioè inglesi e italiani. Vanno in giro con la maglietta con scritto "Hey Pavarotti" (leggi: italiano casinaro), hanno istituito un blog sul quale fare segnalazioni, ed evitano accuratamente i locali e le zone della città frequentate dai turisti. Perché "bevono, cantano e sporcano". Non fa riflettere?

Il blog "antiturista"
Repubblica

(Immagine presa da Repubblica.it)