giovedì 3 febbraio 2011

Piccoli assassini si danno al nuoto


Il mio lavoro in un quotidiano mi da la possibilità di sorbirmi ogni tipo di lamentela dei cittadini ravennati sotto forma di “lettera del lettore” e commenti. In questo periodo è in auge una querelle sullo stato fatiscente degli spogliatoi di una palestra scolastica. E dove sono le istituzioni, e perché non fanno niente, e non è giusto che paghiamo le tasse e ci ritroviamo palestre diroccate, e non è giusto che non si pensi mai ai nostri bambini. Ai nostri bambini. Ai nostri bambini.

Dunque. Io ogni tanto vado in piscina, alla comunale di Ravenna. Un paio di settimane fa, dopo la mia oretta di nuoto, demolito per la stanchezza (ho il fisico di un 70enne) mi sono ficcato sotto la doccia e ci sono rimasto un bel po' (per me funziona così: 1 ora di vasche = 2 ore di doccia bollente). In questo lasso di tempo sono riuscito a seguire tutte le imprese di un piccolo delinquente liberato senza museruola per l'edificio. Il ragazzino (10 anni circa, in costume e cuffia) prima ha rubato e distrutto alcuni shampi degli amichetti freschi di lezione di nuoto, poi ha corso su e giù per qualche minuto con un affare in mano che sembrava un rubinetto divelto chissà dove (ma ripeto, la mia lucidità era carente), poi nuovamente lanciato in giro cose raccattate qua e là, cuffie, occhialini, asciugamani (a me è arrivata una spugna su una coscia). Il tutto urlando come un forsennato, e a volte parlando con un finto accento tedesco che ricordava la gag delle polpette di Fantozzi (“Tu mancia?!”).

Poi sono passato agli spogliatoi. Mi stavo mettendo le mutande quando ho sentito un POM e un gran ridere di ragazzini. Poi ancora POM! E POM! E ancora POM! E infine un PAM! E risate sguaiate. Erano i piccoli atleti che sbattevano con forza (ma perché poi) le porticine degli spogliatoi vicini al mio. Porte che sono di legno, e che sbattendo sui ganci in metallo che servono per bloccarle producono un suono che ricordano vagamente il crollo dell'universo. Non poteva mancare, tra i piccoli mostri, anche quello che urlava in finto tedesco: “Io spaccare tua faccia! Juve merda!”Anzi, penso proprio fosse il capo, lì in mezzo. Mamma mia che casino che facevano, sembrava di essere all'Oktoberfest.

Uscito dalla piscina mi son ritrovato davanti il piccolo assassino. Era con la mamma, una bella signora sui 40, non di più, che tutta trafelata pareva avere un gran fretta. Passeggiavano verso il parcheggio. Mi sono incamminato dietro di loro.

La mamma: “Allora come è andata la lezione?”
La bestia: “Ma, uffa... il maestro mi ha sgridato perché diceva che facevo casino”
La mamma: “Ancora?”
La bestia: “Sì. Poi mi ha anche fatto uscire dall'acqua e mi ha fatto fare delle flessioni”
La mamma: “No, guarda, la devono proprio smettere di fare i prepotenti, questi qua. Adesso vedrai, se riesco a mettermi a posto con gli orari  al lavoro cambiamo scuola, che mi sono proprio stufata di questi modi. Non è possibile che ti trattino così”.

Volevo suggerire alla mamma di non cambiare solo scuola, bensì nazione. Anzi pianeta, o ancora meglio galassia. Ma sono una cacca, non ho avuto il coraggio, e mi sono limitato a ridere. Per non piangere, sia chiaro.

1 commento:

  1. Ahahahahahah.

    La prossima volta portati dietro uno squaletto affamato, sono sicuro che ne trarrete entrambi sensibili vantaggi ;)

    Orly

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Per favore niente offese, parolacce, bestemmie, cattiverie ed equazioni logaritmiche. E firmatevi! ;)