martedì 9 febbraio 2010

L'algebra amorosa

by Paco Garroyo

“Paco, il nostro giornale va a ramengo. Tobago Today e il Corriere del Caribe ci rubano pubblicità a mille. Dobbiamo attirare giovani lettori, Paco. Ti faccio mandare dalla mia segretaria il numero del regista hodureño Rodrigo Moccio, per domani voglio un'intervista di tremila battute. Fottuti teenagers”.
La telefonata del direttore mi mise apprensione. Pensai di rifiutare, di mandare a cagare tutto e tutti. Faccio il giornalista, io, mica il marchettaro. Meriterei d'interloquire con Gus van Sant, io, altro che stronzate! Poi il pensiero del dentista da pagare mi mise ancora più apprensione, e mi alzai dalla poltrona a malincuore.

PA- Oggi parliamo con Rodrigo Moccio, 44 anni, regista di alcune colonne portanti della cultura giovanile dei nostri anni come “Amore 69” o “Ma quanto mi ami?” e l'ultimo “Io e te tre metri sopra il Nicaragua”. Rodrigo, cosa la spinge a parlare d'amore nei suoi lavori?
RO- Ah, l'amore.... l'amore è il motore! Amore vuol dire generosità, amore vuol dire un sorriso!
PA- Beh, il sentimento più nobile! Mi tolga un po' di curiosità. E' vero che prende ispirazione soprattutto da quello che i ragazzi scrivono sul forum che ha istituito appositamente? Creando una sorta di finestra sui loro cuori?
RO- Io voglio credere che l’amore ci sia, che non ci sia violenza, che non ci sia sofferenza, vorrei che fosse l’amore a spingere questo mondo.
PA- Chiaro. Chi non lo vorrebbe? Ma circa il forum?
RO- L'amore è una straordinaria alchimia che rende straordinarie le cose comuni!
PA- Sì, bene. Passiamo al cinema: è vero che per scegliere le attrici delle sue pellicole nei provini le fa sedere e le guarda negli occhi per molto tempo, senza far loro dire nulla?
RO- Credo che la vera scelta la devi fare dentro di te, se non capisci bene che vita vuoi è difficile che tu possa offrire la vita a qualcun altro.
PA- Eh? Cosa?
RO- Per gli adolescenti e per i single un po' cresciutelli il messaggio è lo stesso: non disperate, sono sicuro che l’amore motore è lì che vi aspetta!
PA- Ah, già. Senta, ci parli un po' del tuo ultimo film.
RO- Nell’algebra amorosa 1+1 fa tutto mentre 2-1 fa niente.
PA - Santi numi... per favore, la prego, non lo ripeta mai più.
RO- Ah ho colpito nel suo cuore, eh? Infatti nell'amore forse a mancare è la volontà di stare realmente insieme. L'ho colpita al cuore, eh?
PA- Io volevo intervistare Gus van Sant.
RO- Il mio ultimo film... beh, l'isotopia principale è il rapporto tra i giovani e i genitori. Un rapporto direi d'amore e odio. Ma più amore, eh, ci mancherebbe! L'amore è il motore del cuore, ci mancherebbe, ah ah ah!
PA- Ah ah ah. Ancora una curiosità. La scelta di girare in Kodachrome, dopo aver utilizzato il digitale nei primi tre film, da dove arriva? Deve aver avuto un bel budget.
RO- Non so cosa stia dicendo. Quando ti innamori e non sai cosa accadrà di quel tuo amore, quando cominci ad avere le sensazioni del tuo corpo, del corpo dell'altra, quando tutto è nuovo, assoluto, sconvolgente: questo è bellissimo.
PA- Uhm. E nonostante tutto, è stato molto criticato per aver trattato temi rilevanti in modo troppo dinamico e poco sentimentale, belle parole per dire che i film sono banali e superficiali. Allo stesso tempo, si dice, ha dedicato troppi spazi e tempi al “product placement”, con marche e oggetti alla moda più in vista dei paesaggi. Leggerezza e consumo. Cosa risponde?
RO- La gente ama il lieto fine. Io mi sento una piccola boa per segnalare qualcosa che, assolutamente, non deve andare perso: l'amore.
PA- Ma basta, la smetta! Ha 44 anni!
RO- …
PA- Moccio?
RO- …
PA- Stupido di un Moccio, mi sente?
RO - ...Non ne posso più, voglio morire. Mi aiuti.
PA- A morire? Tenga botta, sto arrivando.

(ndr: Rodrigo Moccio è un personaggio di fantasia. Le frasi che dice... no)

Il pezzo - tagliato e accorciato - è uscito sul Billy di febbraio


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