Jonathan Coe, Questa notte mi ha aperto gli occhi, 1990
Avete più o meno 25 anni e non sapete che ne sarà del vostro futuro? NON leggete questo libro. E' stato redatto da un signore che, alla vostra età, si trovò davanti a un bivio: diventare un noto pianista free jazz o un famoso scrittore. Lui scelse la seconda, ma a voi probabilmente non sarà data nessuna delle due possibilità, e leggendo questo romanzo sarete schiacciati dalla supremazia pop-intellettuale dell'autore. Che disegna benissimo il profilo di un giovane tastierista di belle speranze nella Londra degli anni '80, coinvolto suo malgrado in un omicidio; romanzo romantico e thriller ironico, i cui capitoli sono scanditi dalle canzoni degli Smiths e il cui ordine è disturbato come ne “La casa del sonno”, pieno di flashback su flashback.
Gino & Michele, Neppure un rigo in cronaca, 2000
A Gino e Michele è venuto lo stesso magone che ha colpito Benni: melanconia e nostalgia dei tempi andati, che non erano “migliori” dal punto di vista economico ma di sicuro lo erano in termini di rapporti umani. In questa sorta di thriller comico disegnano la Milano che videro da bambini, negli anni '50, con l'uomo che vendeva il ghiaccio (perché nessuno aveva i frigo), il ricco con la Fiat Cinquecento (perché pochi avevano l'auto), il maestro che organizzava tornei di tappi di bottiglia nel parchetto (perché i bambini mica avevano la Playstation), il bar con il televisore dove tutti si riunivano. E poi la torre Velasca, luogo di corruzione politica e insieme simbolo del boom economico italiano, il quale porterà i freezer nelle case togliendo però calore alle persone (voilà).
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Avete più o meno 25 anni e non sapete che ne sarà del vostro futuro? NON leggete questo libro. E' stato redatto da un signore che, alla vostra età, si trovò davanti a un bivio: diventare un noto pianista free jazz o un famoso scrittore. Lui scelse la seconda, ma a voi probabilmente non sarà data nessuna delle due possibilità, e leggendo questo romanzo sarete schiacciati dalla supremazia pop-intellettuale dell'autore. Che disegna benissimo il profilo di un giovane tastierista di belle speranze nella Londra degli anni '80, coinvolto suo malgrado in un omicidio; romanzo romantico e thriller ironico, i cui capitoli sono scanditi dalle canzoni degli Smiths e il cui ordine è disturbato come ne “La casa del sonno”, pieno di flashback su flashback.
Gino & Michele, Neppure un rigo in cronaca, 2000
A Gino e Michele è venuto lo stesso magone che ha colpito Benni: melanconia e nostalgia dei tempi andati, che non erano “migliori” dal punto di vista economico ma di sicuro lo erano in termini di rapporti umani. In questa sorta di thriller comico disegnano la Milano che videro da bambini, negli anni '50, con l'uomo che vendeva il ghiaccio (perché nessuno aveva i frigo), il ricco con la Fiat Cinquecento (perché pochi avevano l'auto), il maestro che organizzava tornei di tappi di bottiglia nel parchetto (perché i bambini mica avevano la Playstation), il bar con il televisore dove tutti si riunivano. E poi la torre Velasca, luogo di corruzione politica e insieme simbolo del boom economico italiano, il quale porterà i freezer nelle case togliendo però calore alle persone (voilà).
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