Anni ruggenti addio, definitivamente. Colpa di immigrati clandestini, economisti pessimisti e "cattive congiunture economiche"? Macché, colpa di una classe dirigente ignorante e di una cricca di industriali incapaci di vedere al di là del proprio portafoglio. Mi spiego meglio.
Qualche giorno fa la Byd, casa automobilistica cinese, ha annunciato il brevetto della Koelliker, vettura elettrica al 100%. Ovvero: voi arrivate a casa la sera, attaccate la vostra macchina alla corrente elettrica, la mattina dopo la staccate e via, l'auto ha 400 km di autonomia. Niente benzina. Certo, penserete voi, ci sarà un bell'aumento della bolletta della luce! Ma a parte che il costo dell'elettricità non è minimamente paragonabile al costo del carburante, c'è chi sta già cercando di risolvere il problema.
In Cina la Società elettrica nazionale ha ricevuto l’ordine dal Governo di realizzare stazioni pubbliche di ricarica per le auto elettriche a Pechino, Shanghai e Tianjin. In Israele è già attivo il progetto governativo "Better Place": entro il 2010 dovrebbero essere attive centomila (boooom) stazioni di servizio a pannelli fotovoltaici dove ricaricare la propria auto e cambiare le batterie. Pare che anche la Danimarca si stia muovendo per attivare il "Better Place", mentre in California è stata inaugurata qualche settimana fa una charging station privata sperimentale e a Zurigo si sta progettando una vera e propria catena di stazioni create a quattro mani da Nissan e Renault.
Bluff? Fantasie? Sparate per farsi pubblicità? Non importa. Il fatto è che mentre nel resto del mondo davvero si comincia a pensare e fare qualcosa di alternativo, in Italia la Fiat e le sue colleghe (col benestare di una politica ai limiti del ridicolo) puntano tutto costantemente sul carburante, addirittura nell'ultimo periodo smettendo di produrre i motori piccoli e a basso consumo e commercializzando i 1.2 (70 cavalli circa) a benzina come gli standard più bassi. Che assurda vergogna. Insomma, consumiamo sempre di più utilizzando vecchie tecnologie.
Non è difficile intuire che prima o poi (prima, probabilmente) la Fiat crollerà e con lei la Lancia e con loro il resto della multimilionaria Industria italiana, davvero lenta e incapace di capire cosa funziona e cosa no. Per i motori come per l'energia come per l'edilizia. Pensate che adesso ci sia crisi? Tra dieci anni ne riparliamo. Hai voglia te a dar la caccia allo zingaro.
http://www.betterplace.com
http://www.byd.com
http://www.autobloggreen.com/2009/03/18/zurich-joins-the-renault-nissan-ev-bandwagon/
Qualche giorno fa la Byd, casa automobilistica cinese, ha annunciato il brevetto della Koelliker, vettura elettrica al 100%. Ovvero: voi arrivate a casa la sera, attaccate la vostra macchina alla corrente elettrica, la mattina dopo la staccate e via, l'auto ha 400 km di autonomia. Niente benzina. Certo, penserete voi, ci sarà un bell'aumento della bolletta della luce! Ma a parte che il costo dell'elettricità non è minimamente paragonabile al costo del carburante, c'è chi sta già cercando di risolvere il problema.
In Cina la Società elettrica nazionale ha ricevuto l’ordine dal Governo di realizzare stazioni pubbliche di ricarica per le auto elettriche a Pechino, Shanghai e Tianjin. In Israele è già attivo il progetto governativo "Better Place": entro il 2010 dovrebbero essere attive centomila (boooom) stazioni di servizio a pannelli fotovoltaici dove ricaricare la propria auto e cambiare le batterie. Pare che anche la Danimarca si stia muovendo per attivare il "Better Place", mentre in California è stata inaugurata qualche settimana fa una charging station privata sperimentale e a Zurigo si sta progettando una vera e propria catena di stazioni create a quattro mani da Nissan e Renault.
Bluff? Fantasie? Sparate per farsi pubblicità? Non importa. Il fatto è che mentre nel resto del mondo davvero si comincia a pensare e fare qualcosa di alternativo, in Italia la Fiat e le sue colleghe (col benestare di una politica ai limiti del ridicolo) puntano tutto costantemente sul carburante, addirittura nell'ultimo periodo smettendo di produrre i motori piccoli e a basso consumo e commercializzando i 1.2 (70 cavalli circa) a benzina come gli standard più bassi. Che assurda vergogna. Insomma, consumiamo sempre di più utilizzando vecchie tecnologie.
Non è difficile intuire che prima o poi (prima, probabilmente) la Fiat crollerà e con lei la Lancia e con loro il resto della multimilionaria Industria italiana, davvero lenta e incapace di capire cosa funziona e cosa no. Per i motori come per l'energia come per l'edilizia. Pensate che adesso ci sia crisi? Tra dieci anni ne riparliamo. Hai voglia te a dar la caccia allo zingaro.
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